
EDUCAZIONE AL BENESSERE
Attualmente la formazione continua investe molti settori della vita, rendendo “tuttologi”, ovvero conoscitori di una varietà innumerevole di informazioni, un po’ tutti, specialmente in un periodo in cui il livello culturale medio si è alzato e in cui ognuno ha sviluppato, nel corso della propria esistenza, una cultura generale, più o meno, approfondita in qualche campo specifico, sia a livello cognitivo che professionale o, comunque, esperienziale. Tuttavia, davanti alla questioni della quotidianità, spesso ci si sente disorientati e si desidererebbe quasi un libretto delle istruzioni sul come affrontarla, specialmente in una società fluida dove i cambiamenti sono sempre più rapidi e frequenti.
Questo senso di disorientamento lo si riscontra nell’esperienza di vita individuale e relazionale ed è spesso accompagnato da una sensazione di diffuso smarrimento e malessere che diventa un pensiero e uno stato d’animo abituale.
E’ importante, allora, accogliere, in primo luogo nel campo della pensabilità, un nuovo approccio alla vita per non ammalarsi perché non è necessario farlo per poter guarire, quanto piuttosto può risultare maggiormente conveniente cambiare modo di interagire con essa ed i suoi protagonisti.
Affinché si produca una vero cambiamento, in qualsiasi direzione e quindi anche in quella del Benessere personale, è importante che la persona sviluppi le proprie risorse interne, i propri potenziali evolutivi ed acquisisca tutti gli strumenti conoscitivi che le permettano di gestire la propria vita in modo consapevole, responsabile ed appagante.
Questo è l’obiettivo che persegue il percorso di Educazione al Benessere, ovvero un processo di alfabetizzazione alla vita che prevede di implementare, come primo passo verso la trasformazione di sé, la consapevolezza di ciò che si è divenuti sul piano psicologico e, parallelamente, permette di sviluppare un’obiettiva visione del piano della realtà, cioè del contesto sociale e ambientale in cui si è immersi.
Il percorso di Educazione al Benessere fornisce un know-how, ossia un ABC strumentale al mutamento a cui si perviene attraverso graduali passaggi. Con questo percorso, la persona è accompagnata nel processo di riconoscimento e di liberazione dei propri schemi mentali, se non più funzionali. Inoltre, è orientata allo sviluppo dell’autoefficacia, ovvero della capacità di pianificare un piano d’azione concreto e fattibile che le permetta di raggiungere un obiettivo realistico ed utile per sé, partendo da un piccolo passo, per poi giungere a traguardi sempre più importanti, fino a giungere ad operare scelte considerate difficili e in cui si è sentita costretta e bloccata. Di conseguenza, questo percorso supporta il consolidamento dell’autostima e l’acquisizione della fiducia in sé stessi, maturando la qualità della saggezza interiore che altro non è che la sommatoria delle conoscenze e delle esperienze personali.
Con questo percorso, inoltre, è possibile comprendere cosa le emozioni comunicano e sviluppare il difficile processo dell’accettazione.
Il percorso di Educazione al Benessere può prevedere l’impiego di tecniche di rilassamento, della Mindfulness o di pratiche bioenergetiche, se richiesto dalla persona, che possono essere apprese con semplicità e arricchire il bagaglio personale di strumenti pratici e tecniche da impiegare facilmente nella quotidianità.
Il vero successo di qualunque trasformazione parte dal rendere autonoma la persona.
Per vivere un presente di qualità è importante incominciare a pensare ad un processo educativo che riguardi il benessere perché così ci si possa allenare in tale direzione, proprio come si fa andando in palestra, con perseveranza e motivazione tali da acquisire modi di essere, fare e comunicare che una volta appresi non vadano persi.
Talvolta, mi capita di chiedere a chi frequenta il mio studio se fosse possibile dimenticare di saper leggere il proprio idioma. Inevitabilmente la risposta è sempre la stessa: “Impossibile!”. Ecco, una volta acquisite le conoscenze dell’Educazione al Benessere vale lo stesso: quando sono interiorizzate non si perdono più.
Ricordiamoci che vale sempre la pena svolgere un lavoro esplorativo di sé, fatto di piccoli passi, a partire dal risveglio dall’abitudinario torpore legato alla sensazione di malessere, attivando la consapevolezza di ciò che si è divenuti, per dirigersi verso l’obiettivo del benessere quotidiano.
Educazione al Benessere può assumere il taglio di un percorso individuale o anche di un seminario rivolto a un piccolo gruppo, di massimo 12 partecipanti, per garantire la qualità.
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